Salta al contenuto principale

Perché Torniamo?


Pubblicato il 14.02.2020 - Luca Landini


Si può costruire un paese senza il talento dei suoi giovani professionisti? C'è un futuro per l’Italia senza il desiderio, l’entusiasmo e la forza della sua gioventù? Possiamo permetterci di fare a meno dell'esperienza di professionisti che hanno lavorato in diversi paesi, hanno padronanza di più lingue e conoscono diverse culture lavorative? Noi diciamo no. Dobbiamo recuperare quel talento per portare avanti il ​​paese.

Il notevole aumento dell'emigrazione italiana negli ultimi anni, a causa della crisi economica e politica che ha portato alla partenza di migliaia di giovani dal paese, ha nuovamente posto all'ordine del giorno una questione che ha fatto notizia negli anni '50. Quello che oggi sta vivendo l’Italia è un esodo pari a quello del Secondo dopoguerra. Un’emorragia di connazionali che lasciano il Paese per cercare condizioni migliori. Se ne vanno diplomati, laureati, famiglie con minorenni, anziani. Il Ministero degli Esteri ha delineato un quadro chiaro: dai 3,1 milioni di italiani all’estero registrati nel 2006, si è passati a 5,1 milioni nel 2018. Nell’ultimo anno sono 123.193 quelli che hanno deciso di trasferire la residenza all’estero. Lo Stato spende miliardi per formarli ma i giovani laureati sono costretti a partire, e non sono i soli. Segmenti in piena età lavorativa, interi nuclei familiari: un esodo dall’Italia all’estero e dalle Regioni meridionali verso il Nord. Tra 2006 e 2018 sono andati via in due milioni. Negli ultimi 16 anni hanno lasciato il Sud 1.883.000 persone, quasi due volte la città di Napoli.

Gli Espatriati partono per migliorare le loro prospettive personali e lavorative, per il malcontento con l'operato delle istituzioni pubbliche e perché hanno perso la speranza che il loro paese possa offrire loro un futuro.

La partenza dell’Italia di centinaia di migliaia di giovani in cerca di opportunità di lavoro che non hanno trovato nel nostro paese è una delle espressioni più amare della crisi economica e dei tagli educativi, lavorativi e sociali. Questo esodo, oltre al sacrificio personale e familiare che rappresenta, rappresenta una decapitalizzazione del talento che, se non risolviamo, danneggerà seriamente il nostro futuro sviluppo sociale ed economico. L’Italia non può permettersi di perdere il talento e l'esperienza dei suoi giovani professionisti e ora dobbiamo recuperarli per portare avanti il ​​paese.

È ora di iniziare a farlo. Un'alta percentuale delle persone che se ne sono dovuti andare sarebbero disposti a tornare, se venisse loro concessa l'opportunità di farlo. È tempo di lanciare un piano ambizioso per restituire il talento all’Italia perché il nostro Paese sia conosciuto per il ritorno del talento e non per la sua perdita e per mettere a frutto tutto ciò che è stato investito per anni nella formazione di diverse generazioni di italiani.

Ci sono tre agenti fondamentali in questo piano:

L'amministrazione
Lo stato Italiano, le diverse amministrazioni locali e le loro società di sviluppo regionale devono collaborare al ritorno del talento nel paese, approvare misure che lo facilitino, come programmi di incentivazione, sovvenzioni o bonus alle aziende che assumono emigranti, ecc.

Individuare le nicchie di occupazione che meglio si adattano al profilo dei giovani immigrati e stabilire programmi di aiuti diretti ai rimpatriati, sia per lavorare come dipendente che per avviare un'impresa. Anche il coinvolgimento di ambasciate e consolati è fondamentale, per diffondere il piano di rimpatrio all'estero e collaborare all'assunzione di giovani interessati al rientro.

Le aziende
Il coinvolgimento delle aziende è essenziale. Il loro interesse è quello di assumere professionisti ben formati con esperienza internazionale, gestione delle lingue e metodologie di lavoro apprese in altre culture del lavoro. I giovani emigranti, in qualità di professionisti internazionali, contribuiscono positivamente con le aziende tanto necessarie in un mercato globale come quello in cui viviamo. Il coinvolgimento delle aziende nel piano dovrebbe anche essere canalizzato attraverso i loro programmi di responsabilità sociale aziendale.

I professionisti
Molti giovani professionisti vogliono tornare a casa, se trovano l'opportunità di farlo. Sono la parte più importante del progetto, perché senza di loro non c'è ritorno al talento. Un database completo e aggiornato con profili professionali e personali di giovani con un interesse per il ritorno è uno strumento fondamentale del piano di ritorno.

Se sei un espatriato e vuoi tornare, raccontaci la tua storia.

Vuoi tornare in Italia?
Vogliamo sapere la tua storia, perché te ne sei andato e cosa vuoi fare al tuo ritorno. Con la tua iscrizione e quella di altri emigranti sulla piattaforma, stiamo creando una comunità di italiani all'estero con cui puoi condividere le tue speranze e i tuoi dubbi sul tuo ritorno. La tua iscrizione ci sarà utile anche per conoscere la situazione degli emigrati italiani all'estero, per inviarti offerte di lavoro e per contattare le pubbliche amministrazioni che possono aiutarti al tuo ritorno.